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tu che sei pasto e digiuno
fame e sazietà
volgi ora lo sguardo

coglimi nell’ ultima
maschera
che m’indossa il vento:

ti ho amato in modo irregolare
come un cappello storto sulla testa
che non c’era verso di raddrizzare,

come un paio di gambe
contromano
su una strada senza uscita

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