La “Diversità Splendore “ di Gianluca Piattelli

“Lunarmalia”, “L’Urlo Melodico delle Farfalle”, “Canarian Blues”… sono i meravigliosi titoli di alcune opere che esprimono la “diversità splendore” di Gianluca Piattelli come scrittore nell’attuale panorama editoriale .

Originario della provincia pistoiese, la più ignorata e la più lontana dai circuiti turistici della Toscana, nella quotidiana tranquillità della Valdinievole spumeggia la verve creativa di un autore cresciuto non lontano da Collodi, la patria di Pinocchio.
Gianluca Piattelli plasma le sue storie facendo un uso sapiente del “meraviglioso”, portando i suoi lettori nel magico mondo della fantasia e trasmettendo loro riflessioni profonde su tematiche importanti.

Al giardino ancora non l’ho detto

Al giardino ancora non l’ho detto
di Pia Pera

La passeggiata letteraria di oggi ci porta in un posto bellissimo della nostra penisola: la Toscana e precisamente Lucca, città natale della scrittrice Pia Pera.
Una brevissima nota biografica di questa scrittrice ci farà a conoscere meglio l’ambiente in cui nacque e visse e dal quale sicuramente trasse tutto quell’amore per la natura che solo nel suo ultimo libro, come vedremo, manifestò intensamente durante l’ultima parte della sua vita, quando, ammalatasi gravemente, decise di acquistare un podere e di andarci a vivere dedicando tutte le sue energie alla coltivazione sia del giardino che dell’orto.

Sharon e mia suocera-Se questa è vita di Suad Amiry

La passeggiata di oggi ci conduce in un luogo al di fuori dell’Italia, in verità poco adatto alle passeggiate reali, quelle che rilassano e ci fanno godere della bellezza della natura.
Il libro che propongo ci porta a Ramallah in Palestina, da decenni teatro di continue lotte tra israeliani e palestinesi mai sopite, sempre turbolente e devastanti ma diventate quasi routine così come ce ne parla l’autrice di cui andremo a parlare: Suady Amiry, siriana per nascita ma Palestinese per scelta.

Un’isola nell’isola: essenzialità e malinconia in ‘PROCEDURA’ di Salvatore Mannuzzu

In questo articolo ci occuperemo di uno scrittore sardo che pochi conoscono.
Come nel primo articolo, anche in questo caso rimarremo nell’ambito isolano. Questa volta l’isola è la Sardegna e lo scrittore è Salvatore Mannuzzu, un sardo che della sua terra mantiene l’essenzialità del linguaggio e il distacco emotivo.

Quando la prosa si fa arte: Vincenzo Consolo, cesellatore della parola

Quando la prosa si fa arte: Vincenzo Consolo, cesellatore della parola

Desidero aprire questa mia rubrica con un omaggio ad uno scrittore siciliano forse non tanto noto al grande pubblico dei lettori. Un po’ perché egli non amò mai i salotti letterari, un po’ perché la sua prosa non ha le caratteristiche del romanzo classico. Eppure è stato non solo un grande scrittore nel panorama letterario del novecento ma anche un eminente innovatore. La difficile arte della scrittura deve a questo scrittore molte di quelle innovazioni che lo pongono nel novero degli sperimentatori linguistici, quegli scrittori, cioè, che attraverso

Quando la neve palpita

LUCIA TRIOLO Quando la neve palpita ho una benda sugli occhiquando la neve palpitacome Dio siamo di fango: la mia statua ed io(impastate dai giorni degli altri)lei cammina su di mee mi capisce dentro mentre attendiamo(impastate in pantofole e vestaglia)mi apre come un varcoe mi rapisce dentro passa attraverso(impastata d’amore)la vedo allontanarsicome avesse fretta o…

l’unica verità

LUCIA TRIOLO l’unica verità Ecco la mia immaginetorna a scuotermi la carnead attraversarmicome fossiun santuario di schegge di ragione viva vivente.Suda il profumo opaco altalenantedell’incenso sull’altare di un ioin combutta con le sue ferite.Si accalca su di me perplessa,mi impietrisce,si guarda attornonon riunisce le coscienze che osservano scompigliate,sa che affondanoper questo è qui lei,la parte di me che apparel’unica visibile verità.…

un’adozione

LUCIA TRIOLO un’adozione luce anticipatalo sconosciuto, quasi solo,solo,prendeva a cuore due bambinipiccoli, molto piccolidue fratellini  miniature da andare a trovarespesso delicatamente ne puliva le foto piccole, molto piccolecon dita agili e lente pettinava iciuffetti ricci dei capelline rassettava svelto i vestitiniquasi fossero frammenti di sé,una sua incompiutezza incontrata per caso su un’infanzia di altrie si chinava a baciarne…